
Great Wall è il primo produttore cinese a presentare i documenti per l’indagine UE
Great Wall Motor è il primo produttore automobilistico cinese a presentare documenti per un’indagine dell’Unione Europea contro i sussidi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria, poi estesa anche ad altri prodotti come i pannelli solari, importati dalla Cina.
Lo stesso presidente Feng Mu ha postato la notizia sui suoi profili social, annunciando che il colosso avrebbe mandato i documenti a Bruxelles già lo scorso 11 ottobre, dichiarando che l’impegno di GWM è “incrollabile”, e che nonostante l’espansione estera dei cinesi sarà ora ostacolata, il gruppo vuole accelerare il passo nell’ingresso nel Vecchio Continente, dove attualmente è presente in Germania e Svezia, dove l’unica auto elettrica che vende è la piccola ORA Cat. L’altro paese europeo, ma non UE, in cui la ORA Cat è disponibile è il Regno Unito. L’altro marchio GWM in Europa è WEY, che però si concentra su veicoli plug-in hybrid.
A settembre 2023, Great Wall ha immatricolato 333 BEV in Germania, con un -85% rispetto ad agosto, quando ne aveva immatricolate 2211. Numeri che la fanno posizionare quarta tra i marchi di veicoli elettrici cinesi, dietro a Smart, MG e Polestar.
L’indagine UE e i produttori di auto
Ripercorrendo quanto successo, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato l’indagine contro i sussidi il 13 settembre, indagine poi avviata ufficialmente il 4 ottobre. Nello stesso periodo, Stella Li, vicepresidente esecutivo di BYD, aveva dichiarato che, nonostante le indagini, BYD continuerà a perseguire una crescita solida in Europa.
A prenderla paradossalmente peggio sono stati alcuni produttori europei, e in particolare Volkswagen, il cui CEO Oliver Blume ha dichiarato che la concorrenza è più importante della regolamentazione. Questo perché VW ha grandi interessi in Cina, dove ha venduto 2,2 milioni di auto nel 2022 e ha investito anche in start-up cinesi, comprando il 5% di Xpeng.
Nel 2021, Volkswagen ha aumentato la sua quota nella produttrice cinese di batterie Gotion al 26%, che nel 2023 è diventata un fornitore di batterie per VW al di fuori della Cina. Volkswagen ha inoltre due joint venture principali in Cina con le case automobilistiche statali SAIC e FAW.
Comunque, vedremo se anche altri produttori, cinesi e/o europei che producono in Cina, seguiranno l’esempio di GWM presentando tutta la documentazione richiesta da Bruxelles.