L’istituto di ricerca e sviluppo di Hongqi ha presentato il primo prototipo di un robot autonomo che usa il suo braccio per ricaricare le auto elettriche.
L’obiettivo è quello di ovviare sia alla mancanza di colonnine, non presenti in tutti i parcheggi sia di eliminare il problema dell’occupazione abusiva delle infrastrutture, in quanto una volta terminata la ricarica torna da solo alla sua base.
Hongqi fa meglio di Volkswagen
Hongqi lavora solo quando glielo si dice: quando riceve l’ordine di ricarica, pianifica il suo percorso per raggiungere l’auto, evitando gli ostacoli grazie al sensore laser e agli infrarossi, apre lo sportello di ricarica e collega il suo braccio alla presa. Finita la ricarica, torna alla sua base dove si ricarica o, se ha sufficiente energia, rimane in standby. Hongqi segue i progetti di Xiaomi, che a fine agosto 2022 ha presentato un robot di ricarica autonomo e funzionate; e Volkswagen, che nel 2020 presentò Mobiler Laderoboter, il suo robot di ricarica in grado di lavorare in luoghi chiusi come i parcheggi sotterranei (progetto poi abbandonato).
Hongqi però punta più in alto dei competitor. La società ha infatti dichiarato che in futuro il suo robot avrà anche possibilità di caricare in CC a bassa e alta potenza, e supporterà sia la ricarica wireless sia alte tecnologie per migliorare la sua linea di prodotti e fornire soluzioni alternative agli utenti.