
Abbiamo provato la Lotus Emeya: il futuro corre in silenzio, ma lascia il segno
Non servono effetti speciali, né rombi d’altri tempi: Lotus Emeya parla il linguaggio delle prestazioni con una voce nuova, fatta di coppia istantanea, silenzio tagliente e precisione chirurgica. L’elettrificazione qui non è un compromesso, ma un’espressione evoluta del DNA Lotus, pensata per chi non ha dimenticato cosa significhi davvero guidare.
In pista, Emeya mette subito in chiaro la sua personalità. Lo fa con una potenza che non intimorisce, ma esalta. Lo fa con uno sterzo affilato, capace di leggere l’asfalto come fosse braille, e una risposta telaistica che pare smentire i numeri in gioco: oltre 2.500 kg di massa, distribuiti in modo perfetto 50:50 tra i due assi, contenuti in una carrozzeria che supera i cinque metri di lunghezza.
Non proprio i presupposti ideali per una sportiva da cordolo, eppure Emeya è fluida, precisa, comunicativa. Entra in curva con decisione, appoggia sull’anteriore con sicurezza e solo quando si spinge davvero oltre il limite emerge un accenno di sottosterzo, facilmente gestibile.

In rettilineo, la versione 900 SPORT da 918 CV libera tutta la sua forza con uno 0-100 km/h in appena 2,78 secondi, accompagnata da un’accelerazione che non si affievolisce nemmeno oltre i 200 km/h. È un’auto che accelera come una supercar, ma si comporta come una GT vera: composta, solida, intuitiva. Solo in frenata si intravede il limite dell’impianto: ottimo in potenza e modulazione, ma sottoposto a carichi termici importanti quando si gira forte in circuito.
L’esperienza cambia volto su strada, ma non intensità. Emeya qui rivela la sua seconda anima, più rilassata e adatta al lungo raggio. Il comfort acustico è impressionante, grazie all’isolamento e alla totale assenza di vibrazioni. Il sistema di sospensioni pneumatiche attive legge il fondo e adatta la risposta in tempo reale, mantenendo l’auto piatta, precisa, ma mai rigida. Le asperità vengono smussate, ma restano percepibili, in linea con l’identità dinamica del marchio.

A bordo, la raffinatezza digitale si impone con discrezione. Il grande display OLED da 15,1 pollici gestisce l’infotainment, la climatizzazione e perfino l’orientamento delle bocchette d’aria. Una soluzione scenografica, ma che richiede attenzione e qualche passaggio di troppo per operazioni rapide. Ottimo invece il feeling del sistema audio KEF da oltre 1000 watt, che trasforma l’abitacolo in una sala d’ascolto mobile, isolata dal mondo.
L’autonomia sfiora i 500 km, mentre la ricarica ultraveloce è tra le migliori sul mercato: in 15 minuti si recuperano fino a 350 km. Grazie all’architettura a 800V, la potenza rimane elevata e stabile anche quando la batteria non è completamente scarica. Un vantaggio concreto, che rende i viaggi lunghi realistici e fluidi, senza stress da ricarica.

Emeya è una GT per chi guida, ma non rinuncia alla tecnologia. È una reinterpretazione moderna del piacere, in cui ogni aspetto — dalla dinamica all’esperienza utente — è pensato per esaltare chi siede al volante. Non è una sportiva travestita da elettrica, ma una nuova definizione di sportività: quella che nasce dalla precisione, dalla reattività, dal controllo.
In un’epoca in cui le prestazioni sembrano uguali per tutti, Emeya fa la differenza nel modo in cui te le consegna. Senza rumore, ma con sostanza. Senza nostalgia, ma con stile. Una Lotus che non dimentica da dove viene, anche se guarda lontano.

