
Xpeng G6: la prova della “vera” anti-Tesla cinese
Dopo aver conquistato diversi mercati europei (dove nel frattempo sta arrivando la versione aggiornata), la Xpeng G6 e il brand cinese Xpeng arrivano ufficialmente in Italia.
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A gestire la distribuzione e l’assistenza post-vendita sarà il Gruppo Autotorino, garanzia di una rete solida e ben radicata sul territorio. Oltre alla G6, sarà disponibile anche la sorella maggiore G9, ma è proprio la G6 la più venduta del marchio in Europa, che abbiamo avuto modo di mettere alla prova.
Xpeng G6 2025, una nuova anti-Model Y? Sì, ma con personalità
La Xpeng G6 è una delle vetture cinesi che più hanno saputo farsi apprezzare anche in mercati storicamente diffidenti verso i brand asiatici, come quelli nordici. Il suo obiettivo è chiaro: rivaleggiare con Tesla Model Y, e lo fa riprendendone alcune proporzioni e il concetto di crossover elettrico “totale”. Ma la G6 sa anche distinguersi, con una qualità costruttiva solida, interni spaziosi e un’attenzione particolare alla tecnologia.

L’infotainment è uno dei punti di forza, ricco e visivamente curato, seppur a volte troppo complesso per un utilizzo immediato durante la guida. C’è anche una suite di funzioni basate sull’intelligenza artificiale, pensate per assistere il conducente e migliorare nel tempo via aggiornamenti OTA. Le vere sorprese, però, arrivano da guida e autonomia: la G6 è piacevole da guidare, ha una ricarica ultraveloce (grazie all’architettura a 800 Volt) e si dimostra più efficiente di molte concorrenti.
Quanto costa la Xpeng G6 2025
La Xpeng G6 parte da 39.700 € in promozione per la versione Standard, con un listino che parte da 43.760 € e arriva a circa 61.000 € per la Performance.

La garanzia è di 5 anni o 120.000 km sull’auto e 8 anni o 160.000 km sulla batteria. In Italia sono già attivi circa 20 punti vendita, con l’obiettivo di arrivare presto a 40.
Dimensioni importanti, stile futuristico
Non fatevi ingannare dalle foto: la G6 è più grande di quanto sembri. Con 4,75 metri di lunghezza, è un SUV di segmento D, più compatto della Model Y ma più grande della Hyundai Ioniq 5 (4,65 m) e della Kia EV6 (4,69 m), due auto da considerare competitor perché anche loro con architettura a 800 Volt e con autonomia paragonabile. Larga 1,90 m e alta 1,65 m, la G6 vanta un design fluido e moderno, sicuramente divisivo, con una coda spiovente che le dona dinamismo.

Il posteriore è dominato da una firma luminosa LED ispirata al mondo della robotica: il posteriore, per esempio, prende il nome di “robot face”. Il frontale, invece, è curvo e pulito, quasi privo di spigoli, e integra i sensori per parcheggio, ADAS e telecamere a 360°. I cerchi da 20 pollici completano un look che, anche se non tradizionalmente europeo, ha forte personalità.

Salendo a bordo si apprezza una buona qualità percepita: materiali morbidi, rivestimenti in ecopelle e un design minimalista ma ben pensato. Qualche plastica rigida di troppo nelle parti inferiori, ma nel complesso il livello è più che adeguato per la fascia di prezzo.

I sedili sono regolabili elettricamente, riscaldabili e ventilati (a seconda della versione), e il layout è dominato da due display: uno centrale per infotainment e uno per la strumentazione. Il sistema multimediale è completo e integra Apple CarPlay, Android Auto, visuale a 360° e un assistente vocale in inglese che riconosce la posizione del passeggero che parla, adattando la risposta (es. temperatura) in modo intelligente.

La climatizzazione, però, richiede qualche passaggio di troppo nel menù. Lo stesso vale per altre funzioni che non sempre sono a portata di dito in marcia. Nota di merito per l’impianto audio: fino a 18 speaker con tecnologia 3D e subwoofer nel bagagliaio. Il tetto è panoramico (ma fisso) e il pavimento piatto assicura comfort anche per cinque adulti.

Dietro, bocchette dell’aria, due USB-C, bracciolo con portabicchieri e sedili abbattibili. Il bagagliaio parte da 570 litri e può arrivare a circa 1.500 litri abbattendo gli schienali, con doppio fondo, presa da 12V e portellone elettrico.
Tre versioni per una guida morbida
La prova si è svolta su un percorso di montagna ricco di curve e dislivelli, ideale per testare la dinamica. E qui la G6 ha sorpreso: lo sterzo è preciso, il comfort elevato e la sensazione generale di guida è molto “europea”, a parte probabilmente lo sterzo poco diretto.

Tre le varianti disponibili:
- Standard RWD: 255 CV, batteria LFP da 66 kWh, autonomia dichiarata di 435 km e 0-100 in 6,6 secondi. Ottima per l’uso quotidiano, affidabile e dal costo più contenuto;
- Long Range RWD: batteria NMC da 87,5 kWh, autonomia di 570 km. Costa circa 7.000 € in più ma offre maggiore range e potenza di ricarica (fino a 280 kW).
- Performance AWD: doppio motore, trazione integrale, 0-100 in 4 secondi e autonomia di circa 550 km. Una vera sportiva elettrica (limitata a 200 km/h) con comportamento equilibrato.
Il setup delle sospensioni è ben calibrato: assorbe buche e mantiene la stabilità anche nei cambi di direzione più decisi. L’auto pesa 2,1 tonnellate, ma il baricentro basso aiuta a mascherarlo bene. L’insonorizzazione è eccellente, e sebbene manchino i vetri doppi, l’abitacolo è molto silenzioso.
Ottima anche la frenata rigenerativa, regolabile su più livelli e in grado di permettere la guida quasi esclusivamente con un pedale.
La ricarica è il suo asso nella manica
La piattaforma SEPA 2.0 da 800 Volt consente ricariche rapidissime: dal 10 all’80% in circa 20 minuti. La versione Standard arriva a 215 kW in DC, mentre Long Range e Performance toccano i 280 kW. In AC, si ferma a 11 kW: buono, ma un’opzione da 22 kW sarebbe stata perfetta per l’uso urbano intensivo.

Le autonomie dichiarate sono 435 km (Standard), 570 km (Long Range) e 550 km (Performance). Durante il test, il computer di bordo ha registrato un consumo medio di 14,9 kWh/100 km, ben al di sotto dei 17,9 kWh dichiarati nel ciclo WLTP. Un dato molto promettente.