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Il fallimento Evergrande avrà conseguenze nell’automotive cinese?

Il fallimento di Evergrande, il gigante immobiliare cinese, ha scosso i mercati e potrebbe avere conseguenze significative sull'industria automobilistica cinese. Che impatto avrà la crisi di Evergrande sul settore automobilistico, comprese le potenziali ripercussioni sulla fiducia dei consumatori, sugli investimenti e sull'innovazione.

Il recente collasso di Evergrande, il gigante dell’immobiliare mondiale con debiti per 300 miliardi di dollari, ha scosso profondamente i mercati. La decisione di un tribunale di Hong Kong di procedere alla liquidazione dei suoi beni rappresenta una svolta cruciale, soprattutto per la sua divisione Evergrande New Energy Vehicle di Tianjin, a capo tra l’altro della New Electric Vehicle Sweden (NEVS), ovvero ciò che rimane di Saab Auto.

Nonostante ingenti investimenti di Evergrande New Energy Vehicle, pari a tre miliardi di dollari, nella produzione di auto elettriche, le vendite sono state inferiori alle aspettative. E l’arresto di Liu Yongzhou, presidente di Evergrande New Energy Technology avvenuto all’inizio di Gennaio, è stato il primo campanello d’allarme di uno scandalo di proporzioni bibliche.

La vera questione, però, riguarda le conseguenze più ampie della crisi finanziaria di Evergrande, in particolare sui costruttori automobilistici cinesi che si stanno affacciando in Europa. Proviamo a vedere come stanno le cose.

L’industria automobilistica, un pilastro dell’economia cinese, potrebbe risentire delle onde d’urto del fallimento di Evergrande in diversi modi. Innanzitutto, l’impatto sulla fiducia dei consumatori e degli investitori è innegabile. La crisi di Evergrande potrebbe portare a una maggiore cautela, influenzando così la domanda di veicoli e i finanziamenti per l’innovazione e l’espansione.

Inoltre, il settore immobiliare e quello automobilistico in Cina sono strettamente collegati attraverso le loro catene di approvvigionamento e produzione, basti pensare al solo acciaio, e con investimenti incrociati. Come abbiamo visto, aziende immobiliari come Evergrande, hanno investito nel settore dei veicoli elettrici, considerato strategico per il futuro dell’economia cinese. La crisi di Evergrande potrebbe quindi rallentare questi investimenti, influenzando l’innovazione e lo sviluppo nel settore dei veicoli elettrici.

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E’ però importante notare che il governo cinese ha dimostrato in passato la volontà di intervenire per stabilizzare settori cruciali dell’economia. È probabile che misure di sostegno e incentivi possano essere introdotti per mitigare gli effetti negativi sulla produzione e la vendita di automobili, soprattutto per promuovere la transizione verso i veicoli elettrici, in linea con gli obiettivi ambientali del Paese.

Va anche detto come Byd, Geely, Saic, Chery e Great Wall Motors stiano dimostrando la loro resilienza e capacità di adattamento, implementando strategie innovative per consolidare e espandere la loro presenza in Europa e oltre. Queste mosse, in un mercato globale in continua evoluzione, potrebbero al contrario segnare un nuovo capitolo nella storia dell’automotive cinese.

Resta fondamentale monitorare l’evolversi della situazione per comprendere pienamente le implicazioni di questo evento sul dinamico panorama dell’industria automobilistica.

 

Gianluca Pezzi

Giornalista che arriva dall’esperienza decennale di Blogo dove è stato direttore per diversi anni, e dove nel settore motori ha dato slancio ad Autoblog.it e Motoblog.it, punti di riferimento del settore per un decennio. Nel 2022 inizia l'avventura con China2Move.